La scienza della fisica quantistica sostiene che non esiste una realtà oggettiva indipendente da noi, ma solo una realtà soggettiva relativa all’Osservatore.
Il valore della relatività assume i contorni della nostra realtà. Siamo sempre in oscillazione tra la nostra personalità psicologica ed emotiva e la nostra parte più profonda inconscia e creativa di tutta la realtà che sperimentiamo.
Siamo nel gioco del passato e del futuro, di ciò che è stato e di ciò che può essere.
Un incessante oscillazione che limita la nostra consapevolezza del potere del momento presente. In tal modo limitiamo il nostro essere creativi e creatori.
Riconoscere il potere dell’osservatore, della nostra più intima essenza è ri-conoscere ciò che già sappiamo di essere: creatori delle nostre creazioni.
In questi processi integrativi dove ormai lo spazio e il tempo non sono entità assestanti ma un continuum inscindibile, appare quasi ovvio dover ri-considerare il concetto di mente e di materia come separati ed inavvicinabili.
Se mente e materia sono due aspetti della stessa medaglia come possiamo ri-considerare la realtà alla luce di questo modello? Siamo noi mente? Siamo noi che con i nostri processi mentali diamo forma e vita alla realtà.